I costruttori di supercar stanno facendo enormi sforzi per contenere i consumi, ma il discorso c'entra poco con i record di vendita: queste sono auto che si comprano senza prendere in minima considerazioni consumi ed emissioni. L'attenzione all'ambiente di queste supercar - come abbiamo denunciato più volte (e come i clienti di queste vetture sanno bene) è infatti solo un'operazione di facciata, fatta di record raggiunti sui rulli di omologazione. Qui, infatti, avviene l'incredibile: la nuova Ferrari FF, la prima a quattro ruote motrici della casa del Cavallino rampante, con motore V12 a iniezione diretta da 660 cavalli (con velocità massima di 335 km/h) riesce a dichiarare consumi ridotti a soli 15,4 litri per 100 km ed un'emissione di CO2 a 360 gr/km, ovvero il 25% in meno dei precedenti V12. Per non parlare poi del quasi scandalo relativo alla Lamborghini Aventador che con 700 Cv (+8% di potenza rispetto al V12 della Murcielago) fanno registrare valori di consumo di 17,2 litri per 100 km. Dati impossibili da ripetere su strada perché - si sa - si tratta di numeri relatovo a cicli omologativi su speciali rulli: si mette la macchina in questo gigantesco computer per 1.180 secondi, circa 20 minuti: per 780 secondi si misura il consumo nel percorso urbano, per 400 quello di un viaggio extraurbano; per un tempo massimo di 10 secondi si raggiungono i 120 chilometri orari. Il tutto con una vettura scarica, priva di accessori, senza condizionatore e senza accelerazioni. Insomma una follia, che però dal punto di vista legale rende inattaccabili le case automobilistiche. Dal punto di vista etico, invece, è una débacle. E non è un caso che i consumatori abbiano perfino denunciato all'Antitrust - per pubblicità ingannevole - le stesse case automobilistiche.
Poco importa, almeno nel caso delle supercar, evidentemente, nessuno fa caso al prezzo della benzina...